Amedeo Minghi all’Umberto I, quando la musica arriva al cuore

Si è tenuto, presso l’Auditorim della Iª Clinica Medica dell’Umberto I lo splendido concerto che Amedeo Minghi, su invito della Direzione Generale, ha offerto gratuitamente ai pazienti ricoverati, per regalare loro momenti di svago e di gioia. L’artista ha intepetrato brani celebri e molto amati dal pubblico italiano, come Vattene amore, L’immenso, La vita mia, fino al più recente singolo Arrivederci a quando non lo so, scritto con Mogol.  La cover band “Oltre“ ha intrattenuto invece il pubblico con noti brani del cantante romano, Claudio Baglioni. «Mi è sembrato quasi un “titolo onorifico” il poter cantare, in questa grande struttura ospedaliera, davanti a tanta gente meno fortunata di me, in un periodo, come quello estivo, gravato dalla piaga della solitudine e dell’abbandono – ha commentato Amedeo Minghi». «Sono doppiamente contento, perché questo incontro è stato organizzato da mia figlia e provo quindi anche un po’ di orgoglio personale».

La stessa energia traspare dai giovani componenti degli “Oltre”. «Abbiamo accolto questa proposta con molto entusiasmo – è il commento di Simone Magi, cantante del gruppo – e siamo contenti di poter regalare queste canzoni, che noi amiamo tanto, a delle persone che vivono un momento di difficoltà ».

L’incontro musicale è stato fortemente voluto della direzione generale dell’Umberto I, in un momento notoriamente riservato al godimento delle ferie che aumenta il senso di solitudine nelle grandi città e quindi anche nelle strutture ospedaliere. «Penso che queste siano occasioni che devono assolutamente far parte del tessuto connettivo dell’ospedale» – ha dichiarato il direttore generale Domenico Alessio, a margine del concerto. «Noi vogliamo un ospedale che sia a dimensione d’uomo, un ospedale senza dolore, un ospedale dove dobbiamo incentivare la politica dell’accoglienza e dell’umanizzazione».

E di umanizzazione ha parlato anche la giornalista Anna La Rosa, invitata come moderatrice dell’evento. «Trovo che l’umanizzazione deve passare anche attraverso momenti di socializzazione come questo: un evento musicale con un cantante molto amato come Amedeo Minghi è stato molto efficace per risollevare l’umore dei pazienti».

Durante l’incontro è stato proiettato il video “Un uomo venuto da lontano”, dedicato a Papa Giovanni Paolo II, eseguito proprio in presenza di Sua Santità nell’Aula Paolo VI in occasione del Giubileo del 2000, e cantato insieme ad un arabo palestinese e ad un israeliano. «La musica è una medicina per tante cose, proprio come la fede» ha aggiunto lo stesso Minghi.

«È molto importante quest’ultimo filmato, che ci ricorda che ci sono idee forti che uniscono anziché dividere» – ha sottolineato il rettore dell’Università Sapienza, Luigi Frati. «Noi come “Sapienza” organizziamo infatti un master a cui partecipano ragazzi  ebrei, palestinesi e cristiani».

Un ringraziamento generale è quello che ha voluto fare invece il Presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato: «Voglio ringraziare il Direttore Alessio che ha predisposto tutta questa organizzazione e tutti gli artisti che sono venuti qui ad esibirsi  gratuitamente per i degenti. È una cosa importante non dimenticarsi dei nostri malati,  in un periodo come quello delle ferie estive».

Articolo tratto da “http://www.policliniconews.it/convegni-e-congressi/amedeo-minghi-allumberto-i-quando-la-musica-arriva-al-cuore/”

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